La competizione interregionale, svolta ad “Montalcini” di Acqui, ha visto sfidarsi studenti sulla promozione dei territori della “Strada del vino” nel Gran Monferrato
Il giorno 2 novembre 2021, presso l’Aula Magna “Natale Palli” dell’Istituto Superiore “Leardi”, si è tenuta la premiazione relativa ai Digital Days, l’Hackathon di tre giorni che si è svolto a fine ottobre presso l’Istituto Superiore “Rita Levi Montalcini” di Acqui Terme.
Il Dirigente Scolastico, prof.ssa Nicoletta Berrone, ha consegnato un attestato di riconoscimento agli studenti che hanno partecipato alla gara: Leonardo Deambrogio (5A AFM), Alice Di Camillo (5A Turismo), Marta Musso (4B Turismo), Saad Oudadess (4A CAT). Presente alla premiazione la prof.ssa Giuliana Boschi, docente di Discipline Turistiche e referente dell’iniziativa, e le classi degli studenti coinvolti.
«L’Hackhathon che si è appena concluso, una competizione studentesca di co-progettazione in cui alunni di scuole superiori di Piemonte, Liguria e Lombardia si sono sfidati a risolvere sfide mettendo in gioco competenze di problem solving, è stata un’opportunità preziosa per tutti i partecipanti – commenta la prof.ssa Giuliana Boschi – perché hanno potuto incontrarsi, recuperando la socialità per troppo tempo sacrificata a causa dell’emergenza sanitaria, confrontare esperienze e punti di vista, nonché mettersi alla prova su un tema concreto e reale.»
Motivo ulteriore di soddisfazione è venuto da Alice Di Camillo: è risultata vincitrice dell’Hackathon quale membro del team 3. La ragazza è stata la presentatrice del progetto alla commissione giudicatrice e racconta così la sua esperienza:
«Nei giorni 20, 21 e 22 ottobre noi ragazzi dell’Istituto Superiore “Leardi” di Casale Monferrato (unica scuola cittadina aderente all’iniziativa) insieme alle scuole provenienti dalla Lombardia e Liguria abbiamo partecipato all’Hackathon ad Acqui Terme. In questa competizione tutti i partecipanti vengono divisi in gruppi di lavoro, al fine di elaborare un progetto, prodotto o servizio innovativo.
Questa è stata la nostra sfida: «Immaginate un processo, prodotto o servizio innovativo che favorisca, attraverso un vostro coinvolgimento diretto la conoscenza, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, naturalistico e paesaggistico, connesso dalla Strada del vino Gran Monferrato, inteso come eredità da tutelare e linguaggio universale per la promozione della bellezza del territorio».
La mia squadra fin dal primo giorno è entrata in sintonia: abbiamo tutti collaborato e lavorato con serietà per riuscire a realizzare un progetto che potesse soddisfare al meglio le richieste. Abbiamo dato così vita a VRWine. Per crearlo siamo partiti dalla nostra vision, basata sulla divulgazione della storia tra i giovani per farla conoscere al massimo e rendere le strade del vino un’attrazione interessante a tutti.
Con questo progetto intendevamo portare le persone in viaggio in un mondo a noi lontano attraverso un visore VR. Indossandolo sarebbe stato quindi possibile vedere quello che c’era prima delle strade del vino. Si sarebbe presentata davanti agli occhi una realtà virtuale accompagnata anche dalla voce di una guida turistica per rendere il progetto ancora più interessante e chiaro.
In ogni postazione, allestita in punti strategici del Monferrato, avremmo mostrato un diverso periodo storico. Per la prima installazione abbiamo scelto l’età napoleonica per ricordare il suo passaggio nelle nostre zone. Il visore sarebbe stato inserito in una casetta prefabbricata con annessi pannelli solari per rendere il progetto sostenibile, il cui punto di forza sarebbe stato anche una vetrata con vista sul paesaggio. Grazie a questo allestimento, i turisti avrebbero avuto la possibilità, una volta conclusa la visita, di recarsi presso strutture convenzionate per degustare vini e piatti della tradizione piemontese.
Il progetto potrebbe svilupparsi ulteriormente grazie alle collaborazioni che potrebbero essere create tra le imprese e le scuola di diversi indirizzi scolastici: sarebbe un’occasione per effettuare le ore di PCTO spendibili in ricerche storiche, collaborazioni con le società informatiche e guide turistiche sul territorio. Il nostro obiettivo è quello di ricordare a tutti l’importanza della storia che ha portato alla nascita delle Strade del vino e valorizzarne il territorio considerato anche Patrimonio dell’Unesco.
Quando hanno annunciato il team vincitore la soddisfazione da noi provata è stata indescrivibile e dimostrazione che tutto l’impegno messo è servito. Io sono stata davvero felice di partecipare all’Hackathon, sarà un’esperienza che mi porterò nel cuore e di cui mi ricorderò sempre, come delle persone con cui ho stretto dei legami bellissimi, spero che continueranno ad esserci anche in futuro. È stata dura ma consiglierei a chiunque di mettersi in gioco, ringrazio la mia scuola per avermene dato la possibilità».
Altrettanta soddisfazione è emersa dalle parole di Saad Oudadess (4A CAT), altro partecipante alla gara: «Grazie all’Hackatlhon noi ragazzi abbiamo potuto vivere un’esperienza formativa, molto utile per le competenze che ci ha insegnato e per la socialità che ci ha permesso di vivere. Si sono creati dei team uniti e abbiamo collaborato tutti per raggiungere il nostro obiettivo, ovvero realizzare un progetto sostenibile e innovativo sulle Strade del vino. Anche se il mio team non si è aggiudicato la vittoria, valuto estremamente positiva la partecipazione alla competizione».
Redazione “Leardi”