I.I.S. "LEARDI"

I.I.S. "LEARDI"

Istituto di Istruzione Superiore

LEARDI, SI DISCUTE DI CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE CON “LA CULTURA DEL RISPETTO”

Il dibattito con gli studenti condotto dagli psicologi Berrone e Mietto

Lo scorso 20 marzo si è tenuta l’Assemblea d’Istituto del “Leardi”: tutti gli studenti, collegati in videoconferenza, hanno partecipato a un incontro dal titolo “La cultura del rispetto”, che ha visto la collaborazione del prof. Carlo Berrone, docente e psicologo, e della dott.ssa Elena Mietto, psicologa clinica esperta in difficoltà relazionali ed emotive vissute da adolescenti e giovani adulti.

L’assemblea ha affrontato il tema delle diverse forme di violenza di genere: si è parlato delle varie forme di molestia, dei suoi esiti più drammatici come lo stupro e delle sue nuove forme digitali, che possono sfociare nel reato di revenge porn. «Si tratta di argomenti attuali e da anni l’Istituto “Leardi” propone conferenze o progetti di sensibilizzazione – spiega il prof. Carlo Berrone. – Dal contrasto alla violenza sulle donne, al centro dell’iniziativa “Questo non è amore”, alla più recente Assemblea d’Istituto dello scorso dicembre, in cui gli studenti si sono confrontati tra loro sui temi del bullismo e del cyberbullismo, i giovani sempre più necessitano di occasioni di dialogo, di scambio e di ascolto su questioni che possono turbare il loro benessere psicofisico».

L’Assemblea, svolta su più turni di partecipazione, si è aperta con un brainstorming sulle varie forme di violenza: sono emerse non soltanto quella fisica, ma anche quella psicologica, sessuale, economica fino a fenomeni più sommersi ma per loro destabilizzanti, come il body shaming, la derisione o la vera e propria vessazione sulla base del peso e dell’aspetto fisico non conforme a un canone spesso irraggiungibile. Con il sapiente aiuto della dott.ssa Mietto, è stato possibile condurre gli studenti in una riflessione tesa a valutare la plausibilità di stereotipi sessisti tipici della cultura patriarcale e dinamiche come la gelosia, il possesso, il controllo del partner, l’oggettivazione del corpo, la colpevolizzazione della donna vittima e l’esercizio del potere nella relazione fra i generi. In conclusione, si è discusso di “revenge porn”: «Si tratta di un fenomeno complesso, i cui effetti sono amplificati dalle potenzialità dei social – chiarisce la dott.ssa Elena Mietto. – Con questa espressione inglese si intende la diffusione non autorizzata di materiali audiovisivi privati e intimi tramite i social network con scopo diffamatorio, denigratorio o di vendetta, operata in genere da ex partner come atto di punizione per la sofferenza subita a causa del rapporto sentimentale interrotto per volontà della vittima». A partire dalla definizione di “revenge porn” sono state fatte considerazioni sull’incidenza del fenomeno, a partire da drammatici episodi di attualità, come il licenziamento della maestra di Torino o l’istigazione al suicidio di Tiziana Cantone, la donna che con il suo gesto estremo ha ispirato la formulazione di questo nuovo reato.  

«Abbiamo voluto organizzare questo momento di riflessione perché sono tematiche fondamentali ma, purtroppo, non se ne parla a sufficienza nel modo appropriato – commentano Marco Locci, Elena Oggero ed Elisa Fornelli, rappresentanti d’Istituto degli studenti. – La violenza di genere purtroppo è un problema culturale ancora radicato nella nostra mentalità e che, soprattutto durante il lockdown, è andato intensificandosi: secondo varie ricerche, i casi di femminicidio o di violenza domestica son aumentati del 70%. Inoltre, il revenge porn è un problema troppo sottovalutato ma che sempre più coinvolge in prima persona moltissimi giovani. Vogliamo ringraziare pertanto il Dirigente Scolastico e gli esperti che sono intervenuti per fare chiarezza su queste tematiche e per moderare il dibattito che ha coinvolto molto noi ragazzi».

Redazione “Leardi”