I.I.S. "LEARDI"

I.I.S. "LEARDI"

Istituto di Istruzione Superiore

“LEARDI”, INAUGURAZIONE AULA MONDRIAN PER UNA DIDATTICA COOPERATIVA

Inaugurata lo scorso venerdì 22 aprile, presso l’Istituto Superiore “Leardi”, l’aula Mondrian, ambiente laboratoriale per promuovere attività didattiche cooperative. «Ringraziamo sentitamente per la sua generosità Samuele Bosco, ex alunno del “Leardi”, che ha permesso il rinnovamento di questo spazio destinato a tutti i nostri studenti, con e senza bisogni educativi speciali» commenta il Dirigente Scolastico, prof.ssa Nicoletta Berrone. «L’inaugurazione è stata l’occasione per mostrare le nuove attrezzature informatiche del laboratorio, nonché il riallestimento dell’aula, ispirato alle opere di Mondrian, effettuato dagli studenti dei corsi Grafica e Liceo artistico, sotto la supervisione del prof. Gennaro Belfiore» prosegue il prof. Andrea Bevilacqua, docente referente per l’inclusione.

L’inaugurazione è stato uno dei momenti in cui si è articolata la mattinata, volta da un lato a rimuovere pregiudizi e stereotipi legati alla disabilità, dall’altro a fornire informazioni e stimoli di riflessione. Gli studenti delle classi quinte d’Istituto hanno assistito, in Aula Magna o in collegamento, agli interventi degli ospiti che hanno offerto la loro testimonianza: oltre a Samuele Bosco, hanno partecipato la prof.ssa Sara Aiello, docente e interprete del linguaggio L.I.S., Francesco Margaria, consigliere territoriale ANMIL e membro provinciale FAND, e Giuseppe Bruzzese, vicepresidente UICI Piemonte.    

Samuele si è presentato agli studenti, raccontando la sua storia: classe 1994, ex alunno del “Leardi” nonché rappresentante d’Istituto, la sua vita è cambiata nel 2016 quando è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale: «Sono rimasto un mese in coma e per sei mesi ho seguito un percorso di riabilitazione – afferma Bosco – Sono stato a lungo a stretto contatto con persone con disabilità e questa circostanza mi ha fatto cambiare visione sulla realtà: oggi ho uno sguardo diverso, sento di dover fare qualcosa per gli altri e ora apprezzo ciò che la vita ha da offrirmi, mentre prima ero troppo indaffarato per rendermene conto».

A portare la propria esperienza di vita come spunto di dialogo e di comprensione sono stati anche due giovani, Nicolò Vadnjal e Marco Botto, che attraverso il social TikTok condividono video di sensibilizzazione alla disabilità.     

«Con lo strumento dell’ironia cerco di mandare un messaggio di positività ai miei follower e di smontare preconcetti ancora diffusi nella società, ma che stanno venendo lentamente abbattuti – sostiene Nicolò, affetto da una patologia neuromuscolare che non gli permette di camminare – La mia condizione non è un ostacolo, vivo una vita piena e soddisfacente, pratico sport, faccio musica e mi diverto con gli amici».

Anche Marco invita a riflettere a partire dalla sua vicenda personale: un incidente acquatico, avvenuto nel 2020, l’ha reso tetraplegico, ma nelle sue parole si percepisce grinta e determinazione: «Ho reagito a quanto accaduto, proseguo con lo sport e con gli studi, perché con la volontà si trovano strategie e soluzioni per superare ogni difficoltà. Su TikTok voglio condividere la mia storia e voglio mostrare che è possibile fare tutto ciò che si desidera».

Vari i temi trattati nella discussione, dalla sessualità (per Nicolò «una sfera che riguarda tutte le persone, senza e con disabilità. L’intimità con il proprio partner è identica, l’amore e il desiderio vanno oltre una carrozzina, che è un mezzo, un accessorio, non è la nostra essenza») ai progetti per il futuro, (la fine degli studi e la realizzazione nello sport per Marco, i progetti musicali per Nicolò).

Non solo dibattito: la mattinata è proseguita con attività pratiche, per far sperimentare agli studenti coinvolti cosa significhi convivere con una forma di disabilità. Nel cortile sono stati proposti percorsi da effettuare su una carrozzina o come se si fosse ipovedenti o sordociechi, mentre in Aula Magna gli alunni, grazie all’interprete della lingua L.I.S., hanno provato le sensazioni di una persona non udente, in particolare in questo periodo di emergenza sanitaria.

Attenta partecipazione e grande apprezzamento dei ragazzi: se la classe 2B è rimasta colpita dalle testimonianze («Abbiamo un compagno con disabilità, condividiamo con lui esperienze e momenti insieme, ci avete fatto comprendere l’importanza di ogni nostro piccolo gesto. Siete forti!»), altri alunni hanno avuto modo di riflettere grazie alle esperienze svolte nell’arco della mattinata.

Redazione “Leardi”