
Le classi quarte e quinte del corso “Grafica e Comunicazione” e la terza Liceo artistico “Angelo Morbelli” dell’Istituto Superiore “Leardi” lo scorso martedì 3 maggio hanno avuto la possibilità di partecipare a uno stimolante incontro con lo sceneggiatore e regista Valerio Carando.
Classe 1982, nato a Casale Monferrato, Carando ha condivido con gli alunni presenti la sua esperienza di studio e di lavoro: «Dopo la laurea in “Cinema, Televisione e Produzione multimediale” presso l’università di Roma Tre, ho proseguito la mia formazione all’Università di Pisa con un dottorato di ricerca in “Arti visive e dello Spettacolo”» racconta il regista. Il suo campo di indagine è stato il cinema spagnolo, in particolare quello degli anni del franchismo. Proprio la Catalogna, regione spagnola dalla storia e dalla cultura affascinanti, sono da sfondo del lungometraggio del proposto in visione agli studenti, Platges, realizzato nel 2010 da Carando insieme a Mario Corrado e incentrato sulla vita dell’artista catalano Pere Lluís Via.
Com’è possibile leggere nella sinossi ufficiale dell’opera, «Platges racconta, nel solco stilistico del più autentico cinéma vérité, le giornate di un affermato pittore paesaggista catalano. Pere Lluís Via apre le porte del proprio universo all’obiettivo cinematografico: l’ambiente familiare, gli amici, i colleghi… e soprattutto il paesaggio catalano: Montserrat, Vilafranca, Tossa, Capçanes, Calella, ed infine Sitges, il luogo più intimo, la spiaggia più amata. Un percorso condotto attraverso lo sguardo, lucido ed emotivo, di un grande artista».
Il regista e sceneggiatore Vittorio Moroni, dopo aver visto Platges, così ha commentato l’opera: «Platges è un film molto curioso. La cosa che più mi ha colpito (e anche un po’ divertito) è l’essere un po’ fuori dal tempo di questi pittori en plein air, il loro porsi completamente al servizio di questa passione-mestiere, senza che né loro né il narratore sentissero il bisogno di giustificarla, relativizzarla. Con lo scorrere del film quel muoversi, dipingere, parlare di pittura diventava il fatto centrale e necessario attorno a cui ruotava tutto il resto (amori, amicizie, problemi…) ed era naturale ed elementare come respirare o mangiare, privo di ogni bohème o aura mistica. Sembravano ai miei occhi come dei contadini pittori».
Interessati e partecipi gli studenti coinvolti, che hanno potuto apprezzare le scelte tecniche e registiche del lungometraggio. «Ringrazio Valerio Carando per aver accettato l’invito del “Leardi” – conclude il prof. Gennaro Belfiore, docente referente dell’iniziativa – Dialogare con gli alunni della sua formazione, della sua esperienza cinematografica e dei suoi altri progetti, come l’intensa attività giornalistica su riviste nazionali e internazionali di settore, ha permesso a chi aspira a realizzarsi professionalmente nel cinema di scoprire un percorso di studio e artistico costante e di livello»
Redazione “Leardi”