Sabato 20 ottobre gli studenti delle classi quarte e quinte del corso Turismo dell’Istituto Superiore “Leardi” hanno guidato un folto e attento pubblico di visitatori in due percorsi di visita inseriti nel programma di «Cà.Mon – Festival del turismo responsabile», l’iniziativa di Itacà che si è svolto a Casale e nel Monferrato dal 13 al 21 ottobre.
Emozionati ma molto professionali gli studenti della 4aA Turismo hanno accompagnato i visitatori, provenienti non solo dal Monferrato ma anche da altre località del Piemonte e dalla Lombardia, in alcune delle più significative tappe storico-artistiche della città: dagli interni di S. Caterina alla statua equestre di Carlo Alberto, fino agli interni del Duomo di S. Evasio e alle splendide sale di Palazzo Treville, in una passeggiata che non ha trascurato di illustrare ai turisti le particolarità delle botteghe storiche e le curiosità legate al passato della città.
In contemporanea al percorso di visita in città, gli studenti della 5aA Turismo hanno accolto gruppi di visitatori al Castello, accompagnandoli in un tour che si è spinto fino ai sotterranei della possente struttura. I percorsi al Castello si sono svolti senza sosta dalle 15 alle 18, replicando il successo delle giornate FAI di primavera dello scorso marzo.
Importante è stato il contributo degli studenti del corso “Grafica e comunicazione”: i ragazzi hanno seguito da vicino le attività di accoglienza turistica e, attraverso riprese video e fotografie, hanno documentato la giornata di visita, realizzando un interessante reportage della manifestazione.
Questa è una delle tante attività di Alternanza Scuola-Lavoro che l’Istituto Superiore “Leardi”: in queste occasioni i ragazzi possono dimostrare le loro competenze caratterizzanti e professionali, nonché possono mettersi in gioco e collaborare armoniosamente alle iniziative della scuola. L’impatto sugli studenti? Basti il commento a caldo di Aurora Mastropaolo 4aA Turismo: «È stata un’esperienza fantastica: la soddisfazione maggiore è stato poter leggere la contentezza negli occhi dei visitatori e vedere sul campo i risultati dei propri studi e delle proprie passioni».
Redazione “Leardi”